Sahara Verde

Il progetto

Vi è mai capitato che nella vostra casa venisse a mancare l’acqua?
Le rare volte che succede rimaniamo impacciati, torniamo a girare i rubinetti, sorpresi che non ne esca più. Siamo abituati a non riconoscere il valore di questo elemento così prezioso per la vita e spesso ci disinteressiamo del suo destino. 

Magari siamo i primi ad inquinare i corsi d’acqua e le falde, spesso senza malizia, ma solo per distrazione e leggerezza.

E poi ci sono posti dove le persone, donne e bambini soprattutto, percorrono lunghi chilometri polverosi, a piedi nudi, per tornare carichi come muli di taniche d’acqua per le necessità della famiglia. Magari tutti i giorni, ogni singolo giorno.

L’utopia del Sahara Verde nasce nel 2001 da 12 sognatori, membri dell’Associazione Pane & Rose Onlus di Roma.

In questo disordine mondiale che privilegia la prepotenza rispetto alla fratellanza, le guerre e la violenza rispetto al dialogo e alla pace, il superfluo e l’opulenza di pochi rispetto ad una dignitosa sobrietà senza miseria per tutti, in questo disordine mondiale che non sopporta i progetti per un futuro equo e sostenibile, non basta più essere buoni e caritatevoli, bisogna ritrovare lo spirito rivoluzionario che con le parole, le leggi, i fatti, sovverta le regole del gioco.

Abbiamo alle spalle millenni di prepotenza, guerra, ingiustizia e sofferenza e guardando avanti non possiamo non vedere che altre violenze si preparano. Ma ci sono delle novità significative:

dopo l’ultima guerra mondiale l’Umanità è riuscita a scrivere Dichiarazioni Universali e Leggi che le Nazioni Unite dovrebbero poter realizzare.

C’è un 80% di Umanità che vive male e muore presto, spesso di malattie che nel ricco occidente farebbero sorridere. Una dichiarazione di diritti non impedirà tutto questo ma certo affermerà che questo è un crimine e noi sappiamo che i crimini vanno perseguiti e le vittime risarcite.

A queste si rivolge l’utopia – realizzabile – di Sahara Verde. Ancor prima che un intervento tecnico il progetto vuole essere una dichiarazione di amicizia verso gli abitanti degli 8 Paesi della fascia sub-sahariana che la Strada dell’Acqua intende attraversare congiungendo l’Atlantico al Mar Rosso.

Insieme si può fare. Senza il contributo di tutti, no!

Progetto globale

Delle 197.639.678 persone che abitano il Sahel, il 52,13% non ha accesso all’acqua potabile e il 89,38% soffre la mancanza di servizi sanitari. La stragrande maggioranza…

Progetto Mondo

Nel 2008 il tasso di mortalità infantile del Ciad era di 209/1000, mentre per gli altri paesi era fissato a circa 75,7 / 1000, come nel caso del Niger. Sempre in Ciad, l’aspettativa di vita media…